L’altro personaggio è Giovanni, il «discepolo che Gesù amava», colui che già sapeva perché annunciatogli nell’ultima cena. In quest’opera Giovanni a mani levate volge lo sguardo alla croce creando una relazione circolare tra i personaggi.
Eppure la vera relazione che viene qui a esplicitarsi è quella tra la Madonna e Giovanni, due figure che sono lì in funzione della croce, che fondano il loro rapporto sulla croce e scoprono di essere l’uno per l’altro madre e figlio. Massima espressione dell’amore terreno. In questo riconoscersi madri e figli si scoprono avvolti di vesti di salvezza, incorrotte, sopra le quali né lacrime né sangue possono posarsi.
Sarà Giovanni dopo le donne, a vivere l’esperienza del sepolcro vuoto. Il vangelo ci riporta come egli «vide e credette».